Saturday, April 24, 2010

"Paolo Maldini indagato per corruzione, con la moglie Adriana" - From Italian Gossip Sites!!!



MILANO 23/04/2010 - «Siamo sereni». Paolo Maldini e la moglie Adriana Fossa, indagati per aver corrotto un funzionario delle agenzie delle Entrate per “ottenere favori fiscali per la loro società Velvet” mette nero su bianco il pm, non ci stanno a passare per i “furbetti” del Fisco”. «Siamo parte lesa» fanno sapere attraverso il loro avvocato.

Privilegi fiscali
Ma dalle carte degli inquirenti emergerebbe tutt’altra realtà: i due - si legge nell’atto di chiusura dell’inchiesta, che ha coinvolto 43 persone - avrebbero pagato un funzionario per evitare controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate ed ottenere sgravi. Almeno fino al 23 giugno scorso. Non solo. L’ex capitano della Nazionale avrebbe perfino chiesto al pubblico ufficiale di fare una verifica fiscale sul fratello di Franco Baresi, suo socio in un affare in Toscana.
Maldini era infatti stato intercettato dalle Fiamme Gialle mentre chiedeva a Luciano Bressi, il funzionario dell’ufficio Milano 1, se era possibile controllare “l’affidabilità” di Alessandro.

Il commercialista dei vip
Già, perchè se ufficialmente Bressi era un funzionario del Fisco, ufficiosamente lavorava come commercialista. In barba ai principi di imparzialità e trasparenza derivanti dal pubblico impiego. E nella lista di clienti annoverava nomi importanti dello sport e dello spettacolo. Maldini, appunto. Ma anche il padre Cesare, il portiere Zenga e il dj Ringo. Almeno a detta di un ex collega del funzionario infedele, che al momento dell’arresto aveva svelato le “amicizie eccellenti”. Tra cui quella, millantata dallo stesso Bressi, col ministro dell’Economia Tremonti. Tutti estranei all’inchiesta. Ma, nel caso di Zenga, Maldini padre e dj Ringo, “avvistati” nell’Agenzia delle Entrate di via Manin in compagnia di Bressi.

Il funzionario, infatti, riceveva amici e clienti proprio nell’ufficio pubblico. In particolare - scrive il pubblico ministero - il dirigente si mostrava «particolarmente attento e affezionato ai Maldini».
E secondo l’accusa si sarebbe introdotto abusivamente nel sistema informatico dell’Anagrafe tributaria con finalità ben diverse da quelle istituzionali. Da un lato avrebbe evitato ai suoi clienti, tra cui i Maldini, ispezioni fiscali e dall’altro avrebbe “agito” sulle cartelle esattoriali per garantire sgravi.

I pagamenti
Tutto dietro lauto pagamento, secondo la Procura milanese. L’ex capitano e la moglie, infatti, pur conoscendo il vero incarico di Bressi, sarebbero diventati clienti del suo studio professionale CM Servizi Amministrativi «al fine di ottenere trattamenti fiscali più favorevoli offrendogli la relativa utilità costituita non solo dall’onorario per lo studio (circa 40mila euro annui) ma anche dalla procura speciale della predetta società (lui conferita già dal maggio 2003) da cui scaturivano ingenti corrispettivi “in nero”, somma non inferiore a 185mila euro».
L’inchiesta aveva portato all’arresto (ai domiciliari) di sei funzionari dell’Agenzia delle Entrate, quattro commercialisti, un imprenditore e un’investigatrice privata.
E tra gli indagati compare anche il nome del giornalista di Mediaset Davide De Zan, che aveva richiesto (e ottenuto) informazioni patrimoniali sul collega Sandro Piccinini, conduttore di “Controcampo”, e su Paolo Ziliani, entrambi suoi diretti superiori a Mediaset.



FONTE: Cronacaqui


MILANO - L'ex calciatore del Milan, Paolo Maldini, è indagato dalla procura di Milano per corruzione e accesso abusivo al sistema informatico dell'anagrafe tributaria, nell'ambito di un'inchiesta, chiusa oggi e che nei mesi scorsi ha portato in carcere un funzionario dell'agenzia delle entrate. L'inchiesta della procura milanese coinvolge 43 persone a vario titolo accusate di aver messo in atto pratiche illecite per ottenere trattamenti fiscali più favorevoli. Accusa, quest'ultima, contestata a Luciano Bressi, il funzionario dell'agenzia delle entrate di Milano, arrestato nel giugno dell'anno scorso, che si era «riciclato» commercialista per i vip. A quanto si è appreso, assieme all'ex capitano rossonero, è indagata anche la moglie, Adriana Fossa.

L'INCHIESTA - Il nome dell'ex capitano del Milan era già comparso nei mesi scorsi nell'ambito dell'inchiesta, di cui è titolare il pm di Milano Paola Pirotta. L'ex calciatore rossonero si sarebbe rivolto a Luciano Bressi, che avrebbe effettuato accessi abusivi al sistema informatico dell'Anagrafe Tributaria, con finalità diverse da quelle istituzionali, come risulta da una telefonata intercettata dagli investigatori, nella quale Maldini chiede al funzionario di fare «una verifica» nell'ambito di un'operazione immobiliare che voleva portare a termine in Toscana. Il particolare era emerso dall'ordinanza del gip di Milano Gloria Gambitta a carico del funzionario. Il giudice inserisce l'iniziativa dell'ex capitano del Milan nella «costituzione di una nuova società operante nel settore edile-immobiliare» di cui l'ex calciatore voleva entrare a far parte con la moglie.

LA TELEFONATA - In una telefonata, agli atti dell'inchiesta, Maldini parla con Bressi dell'impegno economico importante che deve affrontare e gli chiede: «Volevo fare una piccola ... verifica su, su, su Alessandro eh ... Come si può fare (...) Su di lui si può fare una verifica eh ... fiscale su di lui... Nel senso se ha avuto problemi con la giustizia ad esempio eh .. Oppure se ha avuto problemi con il fisco ...». Maldini, scrive il gip, «chiede a Bressi di compiere un'indagine sulla posizione fiscale» del predetto Alessandro «perchè risulta tra i soci della nuova società». L'ex capitano, stando al gip, spiega inoltre, nella telefonata, che intende svolgere «accertamenti di giustizia» («giustizia posso chiederla a qualcun altro», dice l'ex capitano rossonero nell'intercettazione). Nell'inchiesta sono indagate una quarantina di persone a cui è stato notificato l'avviso di chiusura delle indagini.

«CONSAPEVOLI DEL DOLO» - «Paolo Maldini e la moglie Adriana Fossa erano consapevoli del dolo», scrive il pm nell’atto di conclusione delle indagini, depositato a disposizione delle parti e che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio che arriverà tra una ventina di giorni. Corruzione e accesso abusivo a sistema informatico al fine di ottenere un trattamento fiscale favorevole, sono le accuse della procura. Adriana Fossa, moglie dell’ex capitano del Milan, viene descritta come legale rappresentante della società Valvet Sas, Paolo Maldini come il gestore di fatto e azionista di maggioranza della stessa società. Entrambi agivano «nella consapevolezza della qualifica di pubblico ufficiale ricoperta da Luciano Bressi, diventando clienti dello studio professionale Cm Servizi amministrativi gestito da Bressi al fine di ottenere trattamenti fiscali più favorevoli offrendogli non solo l’onorario per lo studio, 40 mila euro, ma anche la procura speciale di Valvet Sas dal maggio 2003 da cui scaturativano ingenti somme in nero, almeno 185 mila euro». Maldini si rivolgeva a Bressi chiamandolo presso l’ufficio dell’agenzia delle entrate in via Manin a Milano. Bressi, in violazione dei suoi doveri di imparzialità, «si interessava e curava personalmente tutte le più svariate pratiche fiscali di Valvet Sas. Bressi garantiva l’esenzione di controlli fiscali da parte dell’agenzia delle entrate... Provvedeva ad eseguire personalmente interrogazioni a banche dati di interesse pubblico». In particolare, dice sempre l’atto di chiusura delle indagini, Bressi e Maldini accedevano abusivamente nel sistema informativo dell’agenzia delle entrate per svolgere indagini ed estrapolare dati su Paolo Alessandro Baresi. Il pm cita numerosi accessi tra il 27 gennaio e il 29 gernnaio del 2009.

«SONO SERENO» - Paolo Maldini, attraverso il suo legale Danilo Buongiorno, fa sapere di essere «tranquillo e sereno» per la vicenda che riguarda lui e la moglie. «Nel contestare le accuse che sono del tutto infondate - spiega l'avvocato Buongiorno - è certo di potere dimostrare l'assoluta estraneità sua e di sua moglie, le cui posizioni dovevano essere quelle di parti lese e non certo di indagati». L'avvocato Buongiorno precisa che alcuni organi di stampa hanno diffuso la notizia «con più dati imprecisi, tra cui il riferimento ad un soggetto presunto parente dell'ex calciatore Franco Baresi, che tale non è».


FONTE: milano.corriere.it


Notizia bomba per il mondo del gossip: Paolo Maldini e la moglie sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta che vede coinvolto Luciano Bressi, il funzionario dell'Agenzia delle entrate Milano arrestato giugno 2009.

Maldini era stato intercettato dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza mentre chiedeva a Luciano Bressi se era possibile far partire una verifica fiscale su un soggetto nell'ambito di un'operazione immobiliare in Toscana a cui era intenzionato partecipare.

Maldini e la moglie Adriana Fossa sarebbero dunque accusati di essersi introdotti abusivamente nel sistema informatico dell'Anagrafe tributaria con finalità diverse da quelle istituzionali.

Maldini, attraverso il suo legale Danilo Buongiorno, ha fatto sapere di essere "tranquillo e sereno" per la vicenda che riguarda lui e la moglie Adriana Fossa. "Nel contestare le accuse che sono del tutto infondate", ha spiegato l'avvocato Buongiorno, "è certo di potere dimostrare l'assoluta estraneità sua e di sua moglie, le cui posizioni dovevano essere quelle di parti lese e non certo di indagati".

FONTE: DgMag.it

Paolo Maldini e’ indagato per corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. L’ex capitano del Milano e’ infatti nominato all’interno di un’inchiesta, che vede coinvolte altre 43 persone, tra le quali anche la moglie del calciatore, Adriana Fossa: l’inchiesta, condotta dalla Procura di Milano, riguarda il caso di Luciano Bressi, un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Milano 1, arrestato a giugno, che lavorava anche come commercialista delle celebrities. L’inchiesta parla di pratiche illecite al fine di ottenere trattamenti fiscali meno duri e piu’ favorevoli.

La Guardia di Finanza e’ in possesso di alcune intercettazioni telefoniche che riguardano Paolo Maldini e lo stesso Bressi, che portano la data del 26 gennaio 2009: il calciatore chiedeva al funzionario se fosse stato possibile effettuare una verifica fiscale su Alessandro Paolo Baresi. In ballo c’era un’operazione immobiliare in Toscana, alla quale il giocatore voleva partecipare. Per questo fatto e’ indagato per concorso in accesso abusivo nel sistema informatico dell’anagrafe tributario.

Paolo Maldini, parlando con il funzionario dell’Agenzia delle Entrate, afferma che l’operazione equivale ad “un impegno economico abbastanza notevole“. Per questo si era rivolto a lui per chiedere se si poteva fare “una verifica fiscale su Alessandro…nel senso se ha avuto problemi con la giustizia, ad esempio….oppure se ha avuto problemi con il fisco….“.


FONTE: Haisentito.it


Guai in vista per Paolo Maldini e la moglie Adriana Fossa. Entrambi sono tra le 43 persone presenti nell'elenco degli indagati in merito all'inchiesta nata dall'arresto di Luciano Bressi, il funzionario dell'agenzia dell'entrate di Milano 1 arrestato lo scorso giugno con l’accusa di corruzione in relazione a provvedimenti di sgravio fiscale.

Secondo gli inquirenti, i Maldini avrebbero pagato Bresso in cambio per ottenere trattamenti fiscali più favorevoli. L'ex capitano del Milan avrebbe così offerto a Bresso 'l'onorario per lo studio (circa 40 mila euro annui)'ma anche la 'procura speciale' della loro società, la Velvet Sas, da cui sorgevano incassi 'in nero' (somma non inferiore a 185 mila euro)

Bresso era inoltre accusato di accessi abusivi al sistema informatico dell'Anagrafe Tributaria per scopi diversi da quelli istituzionali. In una delle telefonate intercettate, Maldini chiede a Bresso di effettuare alcune verifiche, prima di portare a compimento un'operazione immobiliare.

L'INTERCETTAZIONE - Questa una delle telefonate tra Maldini e Bressi, Maldini: 'Visto che si tratta comunque di... sì di un impegno economico abbastanza...'. Bressi: 'Notevole'. Maldini: 'Sì... eh... volevo fare una piccola... verificare su su su Alessandro eh... Come si può fare (...) Su di lui si può fare una verifica eh... fiscale su di lui... Nel senso se ha avuto problemi con la giustizia ad esempio eh... Oppure se ha avuto problemi con il fisco... Giustizia posso chiedere a qualcun altro, so gia a chi'.
'Maldini intercettato chiede a Bressi di compiere un'indagine sulla posizione fiscale del predetto Baresi perché risulta tra i soci della nuova società' scriveva il gip 'Maldini afferma che intende svolgere altri accertamenti di giustizia per i quali dice che si sarebbe rivolto a un'altra persona'.
FONTE: calcio.excite.it

MILANO - Paolo Maldini, per tutti i tifosi milanisti ancora 'Il capitano', è indagato dalla procura di Milano insieme alla moglie Adriana Fossa (nella foto) e a una quarantina di altre persone. L'accusa nei loro confronti è di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico dell'Anagrafe tributaria.

Il nome di Maldini era già comparso, nei mesi scorsi, nell'ambito dell'inchiesta del pm Paola Pirotta, che nei mesi scorsi aveva portato in carcere un funzionario dell'agenzia delle Entrate, Luciano Bressi, che avrebbe appunto abusato dell'accesso al sistema per fare dei favori ad alcuni conoscenti. L'inchiesta è stata chiusa oggi.

Proprio a Bressi l'ex difensore rossonero si sarebbe rivolto per una verifica nell'ambito di un'operazione immobiliare che intendeva portare a termine in Toscana. E' quanto risulta da una telefonata del 26 gennaio scorso, intercettata dagli investigatori.

Secondo il giudice, Maldini intendeva costituire con la moglie "una nuova società operante nel settore edile-immobiliare" e per questo avrebbe chiesto al funzionario di "compiere un'indagine sulla posizione fiscale" di tale Alessandro, che "risulta tra i soci della nuova società".

FONTE: milano.xcitta.it

MILANO
Anche lui, il "Capitano", la faccia pulita del Milan, insomma: Paolo Maldini, rischia di vedere compromessa la sua immagine per una storiaccia di evasioni fiscali, corruzioni e spionaggio fiscale.

La vicenda, che coinvolge oltre 40 persone tra funzionari infedeli, commercialisti, avvocati, notai e perfino un giornalista televisivo, Davide De Zan, emerge dall’avviso di chiusura indagini firmato due giorni fa dal pm Paola Perrotti e vede l’ex capitano rossonero, nonché la moglie Adriana Fossa, indagati in concorso per corruzione e accesso abusivo al sistema informatico dell’Agenzia delle entrate e sospettati di evasione fiscale con la loro società Velvet, attraverso lo studio Cm Servizi Amministrativi, gestito da Luciano Bressi, ex funzionario dell’ufficio tasse, riciclatosi come efficace commercialista dei vip: ai quali, dal bell’ufficio di via Manara, situato proprio di fronte al Palazzo di Giustizia, prometteva attraverso il suo magico computer dotato di password riservate dell’Agenzia delle Entrate, di abbattere l’imponibile fiscale. Maldini e la moglie, in particolare, si sarebbero avvalsi di questo sistema per ottenere informazioni sui redditi di Alessandro Paolo Baresi, solo omonimo dei più noti calciatori, con il quale volevano costituire una società edile immobiliare per alcune speculazioni in Toscana.

Le richieste di accesso abusivo, avvenute tra il 27 e il 29 gennaio dell’anno scorso, hanno lasciato una traccia in alcune intercettazioni della Gdf sull’utenza del commercialista: «Volevo fare - dice Maldini - una piccola...verifica su, su Alessandro, eh...Come si può fare? Su di lui si può fare una verifica fiscale...Nel senso se ha avuto problemi con la giustizia ad esempio eh...Oppure se ha avuto problemi col fisco...». Maldini, scrivevano i giudici nel provvedimento di arresto di Bressi, intendeva tra l’altro svolgere degli accertamenti di giustizia («Giustizia posso chiederla a qualcun altro») e sarà interessante sapere a chi quando, e se, finirà a processo. Per ottenere «trattamenti fiscali più favorevoli» e informazioni riservate, secondo il pm, Maldini oltre all’onorario ufficiale (40 mila euro annui), avrebbe corrisposto a Bressi «in nero una somma non inferiore ai 185 mila euro». Ieri sera, con un comunicato del suo legale, Danilo Bongiorno, Maldini ha parlato di «accuse infondate», ha fatto sapere di «sentirsi tranquillo» e di considerarsi «una parte lesa». Spionaggio fiscale anche per il giornalista Mediaset, Davide De Zan che grazie al funzionario Giuseppe Lomuti si sarebbe intrufolato nel sistema informatico delle Finanze per ottenere dati fiscali su due colleghi noti: Alessandro Piccinini e Paolo Ziliani.

Il giro di professionisti, imprenditori, commercianti coinvolti per evadere le tasse è impressionante. Ma non sempre i "beneficiati" erano consapevoli. Talvolta i commercialisti agivano senza dire niente ai clienti e anziché versare gli importi contestati nelle casse dell’Erario, li spartivano con i funzionari corrotti.

Per questo tra chi avrebbe ottenuto l’azzeramento delle proprie posizioni fiscali figurano persino dei comuni, come quello di Besana Brianza, e interi condomini. Tra 20 giorni, dopo le controdeduzioni delle difese, il pm dovrebbe formulare le richieste di rinvio a giudizio.

FONTE: LA STAMPA.IT


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